mercoledì 28 aprile 2010
Presentazione alla notte blu della ricerca
martedì 27 aprile 2010
Di nuovo in libreria....
Chi non fosse riuscito a trovare una copia del nostro libro, può provare a richiederlo in libreria. L'editore ci ha appena comunicato che è uscita la seconda ristampa.
lunedì 19 aprile 2010
Salari in Italia ed all'estero
Presentazione a Catania
Presentazione del volume "I ricercatori non crescono sugli alberi", di Sylos Labini e Zapperi, alla Camera del Lavoro di Catania, Giovedì 22 Aprile 2010, ore 17.30.
Sarà presente l'autore Francesco Sylos Labini.
Intervengono: Francesca Longo (docente Scienze Politiche uniCT), Chiara Rizzica (docente Architettura uniCT), Francesco Sinopoli (FLC-CGIL) e Luca Cangemi (PRC).
mercoledì 14 aprile 2010
Il ministero ha finito i soldi
Riceviamo da un collega questa edificante descrizione dei progetti bilaterali finanziati dal Ministero degli Affari esteri.
martedì 13 aprile 2010
Recensione (Il Mangialibri, di Serena Adesso)
A cosa serve la ricerca? Perché è necessario finanziarla, incrementarla? Cosa fanno i ricercatori? Qual è lo stato dell’Università e della ricerca nel nostro Paese? Due sono gli obiettivi di questo saggio. Il primo è fornire un quadro chiaro, trasparente, cristallino, del sistema università-ricerca in Italia. Vengono analizzate le modalità di finanziamento della ricerca, il progressivo invecchiamento dei docenti universitari che raggiungono il proprio apice di carriera attorno ai sessant’anni e sono sempre più distanti, in alcuni casi, dalla ricerca attiva e pulsante, il fenomeno del “precariato” scientifico che nel nostro paese può protrarsi per molti anni, la situazione complessa del principale ente di ricerca scientifica italiana (il CNR), i provvedimenti maldestri dei governi che si sono succeduti in tutti questi anni e che hanno alimentato politiche non virtuose per lo sviluppo della ricerca e per l’inserimento di nuovi ricercatori. Quest’analisi, tutt’altro che semplice, diviene più rilevante quando è possibile istituire un paragone con ciò che avviene all’estero, a partire dai paesi europei (c’è un confronto tra il nostro CNR ed il CNRS francese) fino a giungere agli Stati Uniti. Il secondo obiettivo è provare a formulare delle ipotesi a cui ispirarsi per una riforma del sistema, cercando di mettere in evidenza i piccoli miglioramenti che possono essere effettuati nell’immediato, senza un enorme finanziamento ma anzi, a volte, a costo zero. L’asse portante di una riforma concreta deve essere una valutazione seria dei titoli e delle attività dei singoli ricercatori, docenti, dei dipartimenti e delle università stesse...
Francesco Sylos Labini, fisico, dopo aver trascorso otto anni tra Svizzera e Francia, dal 2005 lavora presso il Centro Enrico Fermi a Roma svolgendo le sue attività presso l’Istituto dei Sistemi Complessi del CNR. Si occupa di problemi di astrofisica, cosmologia e fisica teorica e ha pubblicato sulle maggiori riviste scientifiche internazionali. Stefano Zapperi, fisico, ha ottenuto il Ph.D. presso la Boston University. Attualmente è ricercatore presso il CNR di Modena. Si occupa di fisica dei materiali disordinati e su questo tema ha pubblicato un centinaio di articoli sulle maggiori riviste scientifiche internazionali. Entrambi i ricercatori compiono un’accurata disamina dei problemi che affliggono l’Università italiana, entrambi hanno provato sulla loro pelle che significa essere un “cervello in fuga” e poi hanno avuto la possibilità di poter tornare a lavorare in Italia. Il loro saggio fa il punto sullo stato delle cose con un linguaggio semplice e accessibile anche ai non addetti ai lavori.
lunedì 12 aprile 2010
Recensione (Newsletter ANPRI 5.4.2010, di Liana Verzicco)
Come può la scienza comunicare se stessa al grande pubblico? A questa domanda tentano di rispondere due ricercatori del CNR, Francesco Sylos Labini (Istituto dei Sistemi Complessi, Roma) e Stefano Zapperi (CNR-INFM, Modena), che in un recentissimo saggio dal titolo “I ricercatori non crescono sugli alberi” analizzano lo stato di salute della ricerca italiana e del suo rapporto con l’informazione. I due Autori partono dalla convinzione che, per far capire all’opinione pubblica l'importanza strategica della ricerca, il suo ruolo nel progresso tecnico e scientifico della società ed anche la sua rilevanza per gli sviluppi applicativi e le ricadute economiche, è fondamentale disporre di una corretta informazione, in grado di fornire una rappresentazione non distorta, né troppo “difficile” né artificialmente semplificata, dell’attività scientifica. Al contrario, il linguaggio delle pubblicazioni scientifiche è quasi sempre di difficile comprensione per la gran parte dei cittadini: il rapporto che contiene le relazioni di tutti i dipartimenti del CNR sembra scritto, a detta degli Autori, “non perché qualcuno lo possa leggere, ma solo perché qualche regolamento ne prevede la stesura". In Italia, sostengono i due Autori, il rapporto tra la scienza e la comunicazione, tra gli scienziati e i media e poi l’opinione pubblica risulta particolarmente difficile perché mancano giornalisti preparati, in grado di distinguere tra le posizioni accreditate dalla comunità scientifica e le idee estemporanee degli scienziati improvvisati.
Oltre ad analizzare le attuali criticità del sistema (invecchiamento dei ricercatori, scatti di anzianità, turnover, ingressi in ruolo, baronati), Sylos Labini e Zapperi puntano l’attenzione sulla questione della scarsità delle risorse e della loro cattiva distribuzione, fatta senza criteri di valutazione del merito (dei singoli) e della qualità (delle strutture: università e enti di ricerca). Sul problema e sull’idea di risolverlo con la privatizzazione dell'università italiana e della ricerca, i due ricercatori non hanno dubbi: la ricerca di base deve essere finanziata con fondi pubblici perché nessun privato può permettersi di fare un investimento che, da una parte, è inevitabilmente ad alto rischio e, dall'altra, richiede generalmente una scala di tempo molto più lunga di qualsiasi intervallo temporale accettabile da parte di un’impresa.
Liana Verzicco I Ricercatore Istat, Roma
mercoledì 7 aprile 2010
Programmi di ricerca di rilevante interesse nazionale 2009
martedì 6 aprile 2010
Presentazione all' Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali
Presentazione del volume:
I ricercatori non crescono sugli alberi
di Francesco Sylos Labini e Stefano Zapperi
Martedì 20 Aprile 2010
Sala Europa, ore 11.00 -12.45 IRPPS, Via Palestro 32, Roma
Interviene Francesco Sylos Labini
venerdì 2 aprile 2010
Notizie dall'altro mondo
La Francia confina con l'Italia: da Roma a Parigi ci si va in un meno di due ore in aereo. Il sistema francese, come quello italiano, è pubblico.
In Francia ci sono università ed enti di ricerca, ed in Italia pure. Dov'è la differenza ? Vediamo quello che è appena successo alla Section02 del CNRS (Fisica). Al CONCOURS CR2 SANS PROFIL 2010 (che significa senza tema fissato a priori --- CR2 chargé de recherche de 2ème classe è la posizione permanente base per ricercatori) i candidati erano
45 Francesi (32%)
45 Italiani (32%)
51 Resto del Mondo (36%)
Per resto del mondo si intende
7 Germania
4 Russia
3 Algeria, Belgio, Spagna, Grecia, Turchia Ucraina
2 Inghilterra , Giappone, Svizzera, Vietnam
1 Argentina, Australia, Corea del Sud, Finlandia, India, Irlanda, Lettonia, Malesia, Marocco, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Serbia, Repubblica Ceca
Al CONCOURS CR1 SANS PROFIL (CR1 significa chargé de recherche de 1ére classe ed è la posizione permanente avanzata per ricercatori)
39 Resto del Mondo (53%)
24 Italiani (33%)
10 Francesi (14%)
"Resto del mondo" corrisponde a
6 Russia
4 Ucraina
3 Germania, Inghilterra, Spagna, Grecia
2 Marocco, Polonia
1 Algeria, Argentina, Australia, Austria, Bangladesh, Belgio, India, Irlanda, Giappone, Portugallo, Svizzera, Tunisia, USA
Un Francese ha vinto uno dei 6 posti CR2 e nessun francese uno dei due posti CR1. Nel concorso CR2 3 Italiani si sono classificati nei primi 11 ed uno ha vinto.
Conclusione: Il problema, in Italia, non è la la "fuga dei cervelli" ma un sistema bloccato e completamente avulso dal mercato del lavoro internazionale.