"I ricercatori non crescono sugli alberi" è il titolo del libro scritto a quattro mani da Francesco Sylos Labini e Stefano Zapperi sulla ricerca e l'università in Italia. E' stato pubblicato da Laterza a gennaio 2010. A cosa serve la ricerca, perché finanziarla, cosa fanno i ricercatori, che relazione c'è tra ricerca ed insegnamento, come riformare il sistema della ricerca e dell'università, a quali modelli ispirarsi. Due cervelli non in fuga denunciano la drammatica situazione italiana e cosa fare per uscire dalle secche della crisi. Perché su una cosa non c'è dubbio: se ben gestito, il finanziamento alla ricerca non è un costo ma l'investimento più lungimirante che si possa fare per il futuro del paese e delle nuove generazioni.




lunedì 8 marzo 2010

Tempi duri per i ricercatori (Sabato 27 Febbraio 2010 Corriere del Mezzogiorno)


Scritto da due fisici del Cnr, Francesco Sylos Labini e Stefano Zapperi, questo saggio spiega le funzioni della ricerca scientifica, il rapporto con l’insegnamento e riassume il dibattito sulla riforma universitaria. Poiché il sistema italiano è ormai degradato e degenerato è necessaria una profonda trasformazione, che non è però quella ispirata alle idee di privatizzazione che guidano la «famigerata», la definiscono gli autori, legge 133/2008, che prescrive considerevoli tagli ai bilanci universitari. Si è diffusa una visione del sistema accademico come di un mucchio di mafiosi e baroni, per cui l’unico modo per migliorarlo sarebbe di fare tabula rasa dell’esistente, quindi del sistema pubblico. Nel libro vengono avanzate alcune proposte, ispirate al buon senso e all’esperienza, per un rinnovamento della ricerca pubblica su criteri di razionalizzazione, valutazione dei lavori scientifici, abbassamento dell’età pensionabile e apertura alle nuove generazioni. Ma affinché la politica intervenga in questa direzione serve una nuova consapevolezza nell’opinione pubblica dell’importanza di ricerca e istruzione, cosa di cui in Italia si ha ancora ben poca coscienza.

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